Sull’Ambulatorio di S.Cruz del Norte

Siamo a buon punto.

L’occasione della visita a S.Cruz del Norte  si è resa possibile grazie alla mia partecipazione con la delegazione della Comunità Montana dell’Aniene all’”XI Inconto di Solidarietà” con i Comuni della Provincia di L’Avana tenutasi dal 27 novembre al 3 dicembre scorsi.

Già in occasione della cerimonia di apertura il Sindaco di S.Cruz del Norte Lazaro Villalonga, mi avvicinava porgendomi l’invito suo e dei campesinos della Cooperativa Gianfuegos che attendevano la visita per ringraziarci personalmente per la realizzazione dell’ambulatorio. Di tale struttura potranno fruire circa 1400 persone. La grande importanza di questo intervento consiste nel fatto che per quella comunità il primo riferimento sanitario distava oltre 20 km, che non sarebbero molti… ma che se consideriamo che ci troviamo in una località semi-montana, che il mezzo di spostamento prevalente è il carretto, che le strade sono sterrate e dove asfaltate…vogliamo parlare delle buche?…da Guinness!!.., che di notte non c’è un briciolo di illuminazione… i 20 km diventano almeno il doppio dei nostri e tale distanza a volte può rivelarsi fatale soprattutto per ciò che riguarda le urgenze con particolare riferimento ai più deboli: bambini ed anziani.

Il sindaco di S.Cruz ci ha mandato a prendere al mattino(30 novembre) al nostro albergo… eravamo in sei(tutti grossetti..), immaginate le nostre facce quando abbiamo capito dall’autista quale era l’auto che ci avrebbe portato… una vecchia(ma vecchia eh!!) e a quel punto stretta(ma stretta!!)  Ford Fiesta…evito di raccontare la sistemazione logistica all’interno della …vettura…cose che si possono fare a Cuba! Gambe anchilosate, rattrappimenti e crampi vari a parte, il viaggio è splendido: superstrada, finestrini aperti, vento tra i capelli, le palme, il cielo azzurro e la musica a palla di un (improbabile) stereo con i ritmi dell’Isla…tutto in regola!. Dopo un breve ciclo di riabilitazione motoria(!)  all’arrivo veniamo ricevuti in pompa magna al Comune di S.Cruz…convenevoli, baci ed abbracci con gli occhi felici.Ci tengono a farci vedere il paese ed a visitare i luoghi di maggior interesse. La prima tappa(per l’aperitivo) è alla fabbrica del noto marchio Avana Club. Una struttura grandiosa centinaia, migliaia di botti di legno piene, piene del ron cubano…un profumo inebriante. I responsabili ed i tecnici della struttura sono a nostra disposizione e ci illustrano con passione ed orgoglio il loro lavoro. La parte più…interessante arriva al momento degli assaggi del delizioso ron in tutte(dico tutte) le fasi della lavorazione: uno spett..ich..! uno spett..ich! spett..acc..spett..accolo..spettacolo!  veramente…e che gusto! Poi ho capito perché…ci preparavano alla tappa successiva, la vista all’ ambulatorio che avrebbe dovuto essere finito e… non lo era! Il sindaco si è scusato come ha potuto…in diverse lingue, elencandoci una serie di attenuanti tra le quali l’uragano Charlie e si è impegnato davanti a tutti a concludere con la massima celerità …comunque devo dire che anche considerando i “potenti mezzi”(vedi foto) della ditta “chiamata da fuori”, l’ambulatorio comincia a prendere forma. L’impegno comunque sembra concreto:  testimonianza di Luciano Iacovino(La Villetta) che è tornato in loco  alcuni giorni dopo lo scatto della foto che vedete: “anche il tetto è finito!”Quindi anche se con una certa  lentezza(consideriamo anche la differenza di fuso orario… nel senso del diverso concetto del tempo tra noi e loro) il progetto del comitato Roma Provincia di L’Avana procede anche in funzione della realizzazione del prossimo obiettivo della “casa dell’infermiera”:un ulteriore piccolo ambulatorio situato ancora più internamente al territorio di S.Cruz in grado di fornire  una prima e più capillare assistenza.A tale proposito vi informo che in forma solenne durante un incontro alla presenza di tutta la giunta provinciale di L’Avana ho consegnato ulteriori 3.000.00 euro nelle mani del sindaco per questa ulteriore realizzazione.

Terminata la visita all’ambulatorio, l’accoglienza alla cooperativa Camillo Gianfuegos….un sogno non potrebbe disegnare meglio la magia di quei luoghi  e l’accoglienza di quella gente che ci ospitava in un pranzo all’aperto d’altri tempi donandoci tutta la loro semplicità…lascio ogni ulteriore commento alle immagini fotografiche che allego. Finisco qui il mio racconto…non prima di avervi trasmesso il calore di quelle mani che ci stringevano ringraziandoci , la gioia dei visi sorridenti, la riconoscenza degli occhi lucidi…che va divisa tra tutti coloro che stanno lavorando per trasformare questo piccolo  sogno in una grande realtà…Grazie a tutti!

Paolo Morani